L'Associazione Culturale FreeZone e Cinema Teatro Sociale presentano tre appuntamenti
in occasione del quarantesimo anniversario della morte del grande poeta e regista.
L’Associazione Culturale FreeZone e Cinema Teatro Sociale di Luino presentano:
“Pasolini secondo il Cinema“, nel quarantesimo anniversario della morte del grande poeta e regista.
Si tratta di una trilogia pasoliniana di Aurelio Grimaldi a cura di Maurizio Fantoni Minnella.
Saranno presenti in sala il regista Aurelio Grimaldi e lo scrittore, critico cinematografico
e filmmaker Maurizio Fantoni Minnella.
Queste le date in cui verranno proiettati i film.
Mercoledì 9 dicembre ore 21,00
Nerolio-Sputerò su mio padre, 1996
(La morte del poeta)
Primo film della trilogia pasoliniana di Aurelio Grimaldi, Nerolio, fin dal titolo presenta un preciso
riferimento al romanzo postumo di Pasolini Petrolio. E’ un ritratto d’autore, in un bianco e nero dai
forti contrasti, del poeta, scrittore e regista Pasolini che, pur attenendosi alla verità storica,
ha l’ambizione di interpretarla tra poesia e provocazione. Film a suo tempo oggetto di polemiche e
incomprensioni, Nerolio, viene qui riproposto per la sua capacità di descrivere, con stile personale,
frammenti della vita e della morte di Pasolini come momenti speculari di un unico itinerario umano e
intellettuale.
Giovedì 10 dicembre ore 21,00
Rosa Funzeca, 2002
( Omaggio a Mamma Roma)
Nel confronto tra Accattone e Mamma Roma, Pasolini affermava che il primo era più onirico, mentre l’altro più realistico. Nel girarne il remake, Grimaldi compie una scelta precisa utilizzando il bianco e nero come nell’originale, scrittura un’attrice, Ida Di Benedetto, forse la sola oggi, in Italia,in grado di
misurarsi con la grandezza di Anna Magnani, rovesciando, infine, dialetticamente, il finale pasoliniano in una prospettiva pessimistica, coerente con quella mutazione antropologica del sottoproletariato urbano denunciata da Pasolini in molti suoi scritti.
Venerdì 11 dicembre ore 21,00
Un mondo d’amore, 2003
(La gioventù del poeta)
Dopo il racconto elegiaco della morte di Pasolini e dei suoi ultimi giorni, ecco che il regista siciliano,
nato a Modica e vissuto gli anni del liceo a Luino, in Lombardia, compone il ritratto del giovane Pasolini,
poeta e professore a Casarsa, il suo amore per il dialetto friulano e per gli adolescenti. Dopo l’accusa di.corruzione di minorenni e la radiazione dal partito comunista, egli si trasferisce con la madre a Roma città in cui scoprirà un nuovo mondo che diventerà parte integrante della sua poetica.
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